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Papa Innocenzo X

Chi dorme all’Eitch Borromini non può evitare di imbattersi nella figura di Innocenzo X Pamphilj. A lui l’Eitch ha dedicato una camera e un salone, che ospita una importante copia del ritratto del Velasquez, che lo ritrae con un’espressione burbera ed enigmatica. Il Collegio Innocenziano prende il suo nome proprio perché fu lui a volerne la costruzione.
Innocenzo X è stato il duecentotrentaseiesimo papa nella storia della Chiesa cattolica, governando la Santa Sede nel periodo che va dal 1644 fino al 1655. Il vero nome di Papa Innocenzo X era quello di Giovanni Battista Pamphilj, nato proprio nella capitale da quella nobile famiglia che ha dato vita alla magnificenza di Piazza Navona e al complesso all’interno del quale si trova il nostro Eitch. In pochi sanno che, dal lato paterno, poteva contare su una parentela, piuttosto lontana in ogni caso, con la famosa Lucrezia Borgia. Laureatosi in legge presso l’Università della Sapienza nel 1594, ecco che Innocenzo X divenne cardinale ben trentacinque anni dopo, e nel 1644, esattamente il 15 settembre, venne proclamato Papa, uno dei tre a completare la formazione universitaria presso il Collegio dei Gesuiti di Roma.

Il ritratto di Papa Innocenzo X
Il ritratto dipinto a olio su tela, frutto dell’ingegno e del talento del pittore Diego Velàzquez è l’opera che ha reso il papa un’icona memorabile. Attualmente, l’opera originale si può ammirare presso la Galleria Doria Pamphilj di Roma (entrata Via del Corso), la copia che sostituisce l’originale nel museo, si trova nel salone Innocenzo X di Eitch Borromini, al quarto piano. Il dipinto che raffigura il papa è diventato famoso in tutto il mondo per via del fatto che l’artista irlandese Francis Bacon ne realizzò una copia, modificata, all’interno dei suoi Screaming Popes.
L’opera venne realizzata nella seconda occasione in cui Velàzquez viaggiò in Italia, nel periodo compreso tra il 1649 e il 1651. Il fatto che le vesti indossate da Papa Innocenzo X erano di lino leggero può sicuramente portare a pensare come il ritratto sia stato realizzato in estate, probabilmente nell’anno 1650.
Cosa spinse questo artista a realizzare una simile opera? Sono due le teorie: la prima sostiene che, durante un’udienza con Papa Innocenzo X, Velàzquez volle dimostrare le sue capacità artistiche e riuscì a ottenere il beneplacito del pontefice solo dopo avergli mostrato il ritratto del suo servitore. La seconda teoria sostiene, invece, come fu il pontefice a commissionare direttamente l’opera, visto che Velàzquez si era già occupato di realizzare numerosi dipinti all’interno della corte pontificia.
Se siete interessati alla storia della Famiglia Pamphilj e avete in mente di fare una capatina al museo, pieno di testimonianze meravigliose del barocco romano, Eitch Borromini è la piattaforma ideale vicina a tutte le grandi testimonianze dello sfarzo della famiglia. L’Eitch Borromini, concepito dal Borromini, proprio su commissione di Innocenzo X e della cognata Donna Olimpia Maidalchini, vi osserverà schiudendo i suoi segreti un poco alla volta, introducendovi ad una Roma molto diversa da quella che abbiamo tutti sotto gli occhi oggigiorno.

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