Incastonati tra quattro collezioni da scoprire
Fermarsi all’Eitch Borromini non è un semplice pernottamento bensì un’esperienza. Un’occasione di “abitare la Storia” – e, se ci leggete, dovreste averlo già avvertito. Su queste pagine abbiamo camminato insieme sulle orme dei due geni rivali, Bernini e Borromini, fatto un primo giro nel Barocco italiano a portata di piedi e curiosato tra i chiari e gli oscuri del diciassettesimo secolo: ora, esploriamo quattro delle collezioni museali nelle immediate vicinanze.
Palazzo Braschi e il Museo Barracco
Uscendo da Eitch Borromini in Piazza Navona, dopo pochi passi troviamo il settecentesco Palazzo Braschi – dal 1952 sede del ‘Museo di Roma’, riconoscibile già dal suo suggestivo cortile e dallo scalone monumentale attribuito a Giuseppe Valadier. Il Museo conserva più di centomila opere esposte a rotazione: dipinti e sculture degli artisti attivi a Roma tra il diciassettesimo e il ventesimo secolo, disegni, incisioni, fotografie, mobili, abiti, ceramiche, elementi architettonici e affreschi - compresi dei bozzetti in terracotta realizzati dal Bernini. A visita conclusa - ma solo dopo esserci affacciati dalle finestre del Palazzo Braschi per una vista spettacolare su Piazza Navona - attraversiamo il Corso Vittorio Emanuele ed ecco davanti a noi il Museo Barracco: un vero tufo nel passato, alla scoperta di oltre duecento tra sculture e reperti di arte assira, egizia, fenicia, etrusca, greco-romana e persino cipriota. Lastre a ornamento di palazzi a Ninive e Nirmud, pezzi risalenti alle più antiche dinastie egizie, rarità greco-cipriote e tre lastre da Palmira, in un percorso che - a sorpresa - si chiude con un mosaico ben più recente, proveniente dalla prima Basilica di San Pietro.
Tempo di riposo e ristoro, grazie ai sapori mediterranei e romani, e siamo pronti all’altra visita.
Il Museo napoleonico e il Palazzo Altemps
Tornando a Piazza Navona, nella direzione opposta al nostro primo giro troviamo il Museo napoleonico - una raccolta di memorie familiari, donata alla città di Roma dal Conte Giuseppe Primoli, cugino di Napoleone III. La collezione testimonia la vita privata del fondatore dell’Impero francese e si articola su tre periodi: quello dell’ascesa e del dominio, rappresentato da grandi tele e busti dei membri della famiglia; quello cosiddetto “romano”, dalla caduta di Napoleone all’arrivo di Napoleone III, e quello “del secondo impero”, con dipinti, sculture, incisioni, mobili e oggetti dell’epoca. In alcune sale, si possono ancora ammirare i soffitti settecenteschi a travetti dipinti e i fregi ottocenteschi lungo le pareti. Per finire in bellezza, altri pochi passi ed ecco il quattrocentesco Palazzo Altemps che - insieme al Palazzo Massimo alle Colonne, alla Crypta Balbi e alle Terme di Diocleziano – fa parte del ‘Museo Nazionale Romano’. Stiamo parlando della collezione archeologica più importante al mondo, che ospita veri capolavori della scultura antica: un percorso tra sale decorate, scale e corridoi, a portarci di sorpresa in sorpresa. Il Palazzo ospita infatti opere provenienti da diverse e prestigiose collezioni private, celebri affreschi, raccolte archeologiche ma anche cinque e seicentesche nonché moderne e la Galleria delle incisioni e dei marmi antichi – compreso il famoso trittico in marmo conosciuto come ‘Trono Ludovisi’, considerato affine al ‘Trono di Boston’ oggi esposto al Museum of Fine Arts della città cuore del Massachusetts.
Vicoli e improvvisi angoli di bellezza, piccole chiese che nascondono meraviglie, passeggiate tra piccoli e grandi capolavori, piazzette e musei. No: fermarsi a Eitch Borromini non è soltanto un pernottamento.